Trappola a scatto


Il genere di piante carnivore che adottano un sistema di cattura ad ascidio sono la Dionaea e la Aldrovanda.

La Dionaea muscipula

La trappola a scatto, è la risultanza di due lobi fogliari incernierati tra loro lungo una nervatura centrale.
Nella parte interna di ogni lobo si trovano dei peli innescanti chiamati Trigger  (sono tre su ogni lobo nel per la Dionaea,; molti di più nel caso dell'Aldrovanda).
Quando un insetto si muove sulla superficie dei lobi  urtando accidentalmente in successione due dei peli sensoriali (o un solo pelo due volte), in un lasso di tempo inferiore a 20-30 secondi, la trappola scatta rapidamente intrappolando la preda.
Questo processo dura circa un secondo o anche molto meno in funzione della condizioni di salute della pianta.
Il contorno dei lobi, sono costellati da ciglia più o meno lunghe che creano una volta chiusa la trappola, una sorta di gabbia.
Gli insetti di grosse dimensioni, non riescono quindi a scappare,mentre quelli più piccoli dai quali la pianta traerebbe poche sostanze nutritive, riescono ad evadere ritrovando la libertà.
Ulteriori dettagli sul funzionamento della trappola, sono ampiamente descritti nella sezione "La Dionaea muscipula" sotto-sezione "La trappola".

L'Aldrovanda Vesiculosa

Recenti ricerche sul suo DNA, hanno dimostrato scientificamente che Aldrovanda e Dionaea muscipula sono strettamente imparentate tra loro.
Il funzionamento della sua trappola, è molto simile a quella della Dionaea, ma ben diversa è la velocità con la quale la trappola scatta.
Il tempo impiegato per la chiusura è stimato in 1/4 di secondo, una velocità impressionante se si tiene conto del fatto che la trappola chiudendosi deve vincere la resistenza dell'acqua che ne rallenta i movimenti.
Inizialmente, la preda rimane bloccata nella zona periferica della trappola, dove alcune ghiandole sono in grado di percepire l'odore molecolare della preda.
Nel caso in cui a far scattare la trappola non fosse una vera preda, questa si riapre in un lasso di tempo che varia dalle 10 alle 20 ore, diversamente, altre ghiandole pompano acqua al suo interno spingendone la preda verso il centro, denominata anche "zona di digestione", dove potenti acidi iniziano ad assimilare la preda nell'arco 30 minuti.
Terminato il processo di digestione, nei successivi 7 giorni (circa) la trappola si riapre preparandosi alla la cattura di nuove prede.